La stoffa azzurra di Nîmes
Cosa significa Denim? E’ la stoffa con la quale vengono confezionati un’infinità di indumenti e che è stata inventata almeno 300 anni fa.
Storia e caratteristiche del Denim
L’antenato del Denim era il fustagno, un tipo di tela estremamente resistente utilizzata principalmente per coprire o confezionare la merce spedita per mare e destinata alla vendita. Il fustagno migliore del 1400 era prodotto in Italia e precisamente in Piemonte, a Chieri. Quel fustagno, tinto con l’Isathis tinctoria (più comunemente conosciuta come guado), era di un tipico colore blu.
Lentamente il fustagno di Nîmes (prodotto cioè nel sud della Francia) soppiantò quello italiano sui mercati internazionali e in particolare sul mercato inglese. Le balle di fustagno blu che arrivavano a Londra partendo dalla Francia passavano obbligatoriamente per il grande porto di Genova. A queste due connotazioni geografiche sono dovuti i due nomi con i quali ancora oggi chiamiamo la stoffa di jeans: gli inglesi storpiarono in “Denim” l’espressione “de Nîmes” e in “blu jeans” l’espressione francese “bleu de Gênes” ovvero “blu di Genova”.
Il Denim attuale, estremamente simile a quello delle origini, si caratterizza essere tessuto con fili ritorti di lino e cotone. Il particolare colore del Denim è dato dal fatto che trama e ordito non sono tinti con lo stesso colore: uno è in genere beige o ecrù, l’altro è del famoso blu indaco.
Cosa significa Denim nell’esperienza di milioni di persone che indossano Blue Jeans?
Il Denim sembra invecchiare bene quasi quanto un buon vino. A moltissimi infatti il Denim che presenti chiaramente i segni del tempo piace molto di più di un Denim apparentemente vergine.
Questo tipo di stoffa infatti tende a restringersi dopo i primi lavaggi e a scolorirsi gradualmente nelle zone in cui subisce maggiore attrito. Ecco spiegato perché i jeans si scoloriscono a partire dal sedere e dalle ginocchia e perché diventano gradualmente sempre più sbiaditi.